Proposte commerciali non coerenti con la qualità e la sicurezza dei servizi digitali in Cloud
Gentili Dirigenti Scolastici,
si ritiene necessario richiamare l’attenzione delle Istituzioni scolastiche su alcune recenti proposte commerciali, provenienti da fornitori di servizi digitali e cloud, caratterizzate da prezzi ribassati o comunque non coerenti con i normali valori di mercato.
Tali iniziative, presentate come opportunità di “risparmio”, nascondono potenziali criticità di natura economica, giuridica e operativa, che è fondamentale conoscere per tutelare la scuola e la corretta gestione delle risorse pubbliche.
Infatti, se il fine dell'Amministrazione è quello di reperire la migliore prestazione al prezzo più conveniente sul mercato in quel dato momento storico, la possibilità di raggiungerlo passa anche per l'eliminazione di alcuni fenomeni distorsivi della concorrenza, quali l'esasperata riduzione dei prezzi - perseguita anche attraverso la presentazione di offerte tecniche “migliorative” non sostenibili, la previsione di costi della manodopera e per la sicurezza sottodimensionati, ecc. - da parte di quei concorrenti che intendano acquisire, ad ogni costo, la commessa, salvo poi a non poterla onorare a termini di contratto. In tali condizioni, l'accaparramento dei contratti d'appalto e di concessione dà luogo ad un'esecuzione approssimativa, a ritardi, a richieste di varianti, insomma a tutti gli accadimenti che rendono la commessa molto più onerosa rispetto alle previsioni, cancellando qualsiasi apparente beneficio legato all'accettazione di un ribasso eclatante, anzi incrementando i costi a carico dell'Amministrazione (dunque della collettività) che tali contratti abbia improvvidamente stipulato.
A ciò si aggiunga che la gestione di un cloud qualificato, conforme ai requisiti previsti da AgID, ACN e in grado di assicurare all’ente adeguati livelli di sicurezza, affidabilità e continuità operativa, comporta costi significativi quando è seriamente strutturata, non solo per l’infrastruttura, ma anche per il personale specialistico necessario alla manutenzione, al monitoraggio, al supporto di assistenza e alla protezione dei dati.
Nell’ambito di tali servizi, prezzi irragionevolmente bassi potrebbero quindi essere indice di:
- scarsa affidabilità dell’infrastruttura tecnologica;
- livelli di sicurezza non adeguati alla gestione dei dati sensibili degli studenti e del personale;
- assenza di reali garanzie di continuità del servizio e supporto al cliente e supporto tecnico
Si rammenta inoltre che costi apparentemente minimi (c.d. offerte civetta) possono occultare voci di spesa aggiuntive, che vengono poi imputate per:
- attività di formazione obbligatoria sul personale;
- aggiornamenti software non inclusi nel prezzo iniziale;
- produzione di materiali stampati o documentazione tecnica;
- servizi di assistenza o migrazione dati non esplicitati nel preventivo;
- aumento dei costi spropositato negli anni successivi.
Queste modalità, oltre a generare un incremento significativo dei costi complessivi, possono esporre l’Istituzione scolastica al rischio di non conformità contrattuale e amministrativa.
Concludendo, le scuole sono invitate a:
- valutare attentamente il rapporto qualità-prezzo e la coerenza della proposta;
- richiedere sempre preventivi trasparenti e completi, con esclusione di costi successivi non dichiarati;
- verificare le certificazioni di sicurezza, la protezione dei dati e la conformità al Regolamento (UE) 2016/679 – GDPR;
- esaminare le offerte sospette alla luce del Codice dei Contratti Pubblici, segnalando eventuali anomalie all’amministrazione competente.
L’acquisizione di servizi cloud rappresenta un investimento strategico. È quindi fondamentale garantire la massima tutela degli interessi della scuola, evitando scelte basate esclusivamente sul prezzo e privilegiando fornitori affidabili, trasparenti e certificati.
La presente comunicazione ha finalità preventive e intende promuovere scelte consapevoli nel rispetto della normativa vigente.
Cordiali saluti.
Stefano Rocchi
Presidente Assoscuola
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