Il sole al centro 1^ Pt.

Il sole al centro

La Qualità a scuola: prima parte

 

È nota a tutti la vicenda dello scienziato Galileo Galilei che "osò" sfidare talune verità istituzionali, imponendo una nuova visione della realtà fisica basata sull’osservazione scientifica: era il sole a stare al centro dell’universo, mentre la terra girava intorno ad esso. Significava mettere in crisi non solo il vecchio sapere, ma soprattutto il potere sulle coscienze degli uomini che si era consolidato su quel sapere stesso. Per il suo coraggio intellettuale Galileo pagò duramente, fino alla abiura, cioè alla negazione in pubblico delle sue teorie. La rivoluzione copernicana, che Galileo suffragava, cambiò il modo di concepire l’uomo stesso ed il suo rapporto con il mondo.
Di rivoluzione copernicana, se volete accettare la metafora, possiamo parlare anche a proposito della Qualità a scuola. L’istituzione scolastica, pur avendo conosciuto in questi decenni un notevole fervore sperimentale, è stata sostanzialmente attenta soprattutto a se stessa, configurandosi come un sistema autoreferenziale. Certo gli studenti e le esigenze di chi apprende hanno avuto sempre più attenzione, ma fondamentalmente la scuola italiana ha continuato a vedersi come il centro di un sistema formativo, un universo di cui essa costituiva il perno indiscusso e tutti gli altri attori sociali dovevano "girare" attorno. Una tale visione era anche sostenuta da una struttura amministrativa centrale che imponeva regole, tempi, modi, contenuti, impedendo in definitiva l’affermarsi di una visione "altra", "galileana". Oggi, con la realizzazione dell’Autonomia, tutte le scuole italiane sono costrette a rivedere il loro modo di essere, di rapportarsi con il mondo circostante, con i protagonisti della realtà sociale nella quale operano: giovani, famiglie, enti locali, aziende, imprenditori, operatori culturali. In particolare, la scuola dell’autonomia scopre di dover porre maggiore attenzione al proprio "referente" naturale, che non è il Ministero, né l’insieme di Programmi e Regole che finora ha avuto la precedenza assoluta su ogni altra considerazione. In questo nuovo universo, non è la scuola a stare al centro, come un sole; essa invece si muove, ruota attorno alle esigenze del "cliente", come svela la Qualità. Il "cliente" è la ragione stessa di esistere della scuola, è la forza gravitazionale che tiene insieme i tanti pezzi dell’istituzione. Chi è il cliente? Lo studente, innanzitutto. Ma anche la famiglia, la società civile, l’economia locale. È l’attenzione alle esigenze del "cliente" che deve guidare la riorganizzazione della scuola, se questa vuole efficacemente far fronte alle esigenze formative della società del duemila. E tuttavia anche questo sforzo non basta; perché la scuola deve anche essere in grado di "vedere" ed "ascoltare" un altro cliente, "interno" alla sua stessa organizzazione: il personale docente e non docente.
Insomma, una vera e propria rivoluzione copernicana. Come affrontare questo passaggio epocale? La Qualità costituisce, a nostro avviso, l’unico strumento in grado di governare questa organizzazione complessa; realizzare a scuola un sistema di qualità, secondo gli standard ISO 9000 (e relativa certificazione) vuole dire accettare la sfida della rivoluzione in atto, abbandonando la vecchia concezione tolemaica della formazione, per avviarsi al nuovo universo galileano.
(C.I. - gennaio 2000)

 

 

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